mercoledì 12 marzo 2014

Anche senza coltello siamo migliori! // Auch ohne Messer sind wir besser!

C'era una volta un coniglio bianco-rosso-blu che voleva essere un leone. Ogni giorno si guardava allo specchio e immaginava di avere davanti a se uno spaventoso leone. Con il passare del tempo, lui stesso iniziò a credere di essere il re degli animali. Si pavoneggiava in giro e credeva che tutti i maiali, le mucche e i cani tremassero alla sua presenza. Gli altri animali, però, ridevano di lui. “Un coniglio resta un coniglio, anche se pensa di essere un leone!” dissero. Il coniglio ci rimase male e decise di fare vedere agli altri che non era così! Quando poi arrivò una volpe giallo-rossa dal nord, sembrava essere arrivato il momento giusto per mostrare quanto valesse, così decise di sfidare la volpe, visto che nessun animale avrebbe potuto competere con un leone. La volpe però si gettò subito sul piccolo animale, d'altronde aveva solo un povero coniglio davanti a se. In quel momento il coniglio ebbe paura e ricordó all'improvviso di essere solo un coniglio. E cosi fece ciò che a un coniglio riesce meglio: si mise a correre a più non posso e il più lontano possibile. La volpe si mise a ridere e gli urló dietro: “sei un coniglio e un coniglio resterai per sempre!”

Questa piccola fiaba si può applicare e paragonare anche a certi gruppi ultrà del calcio a cinque. Conigli che preferirebbero essere leoni e che alla fine rimangono solo dei vigliacchi. Non serve a nulla usare spranghe, tirapugni o coltelli. Come nella fiaba, anche nel mondo ultrá vale la seguente affermazione: un coniglio resta un coniglio, un vigliacco resta un vigliacco ed anche senza coltello siamo miglior.

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Es war einmal ein rot-blau-weißer Hase, der gerne ein Löwe sein wollte. Jeden Tag schaute er in den Spiegel und stellte sich vor, einen furchteinflößenden Löwen vor sich zu sehen. Mit der Zeit begann er selbst zu glauben, dass er der König der Tiere sei. Er stolzierte umher und dachte, dass all die Schweine, Kühe und Hunde vor ihm zittern. Die anderen Tiere lachten ihn aber aus. „Ein Hase bleibt ein Hase, auch wenn er meint er sei ein Löwe“, sagten sie. Den Hase traf der Spott der anderen Tiere hart und er nahm sich vor, es allen zu zeigen. Als ein gelb-roter Wolf aus dem Norden kam, schien für ihn die Zeit gekommen sich zu beweisen. Er forderte den Wolf heraus, schließlich kann kein Tier einem Löwen etwas entgegensetzen. Der Wolf aber stürzte sich sogleich auf ihn, er sah ja nur einen Hasen vor sich. In diesem Moment bekam es der Hase mit der Angst zu tun und er erinnerte sich schlagartig, dass er gar kein Löwe ist. Und er machte das, was Hasen am besten können: Er lief davon, so schnell ihn seine Beine trugen und soweit weg wie er nur konnte. Der Wolf lachte und rief ihm hinterher: Ein Hase warst du und ein Hase wirst du bleiben.

Diese kleine Fabel aus der Tierwelt lässt sich eins zu eins auf gewisse Gruppen und Subjekte in der doch kleinen Welt der Ultras im calcio a cinque übertragen. Hasen die gern Löwen wären und am Ende doch nur Feiglinge bleiben. Es nützt dabei auch nichts auf Eisenstangen, Schlagringe und Messer zurückzugreifen. Wie in der Tierfabel gilt nämlich aber auch in der Welt der Ultras: Ein Hase bleibt ein Hase, ein Feigling bleibt ein Feigling und auch ohne Messer sind wir besser.